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La prima

La prima

La mia ” Croce “.

Da circa 2000 anni esiste un simbolo religioso molto importante: la Croce.
Probabilmente era presente già nell’antichità ma, con il sacrificio di Gesù Cristo, nostro salvatore, per noi cristiani è diventata un simbolo sacro.
Da allora non si è mai smesso di raffigurarla, dipingerla, scolpirla, o indossarla e non si contano gli artisti che l’hanno rappresentata nelle loro opere con i materiali più diversi; abili artigiani ne hanno modificato la forma; persone diverse l’hanno indossata e tuttora la portano. Il messaggio, il forte messaggio della passione di Cristo, è rimasto inalterato ed è presente oggi come agli albori del Cristianesimo.
Come non subirne il fascino, come non aver voglia di creare la propria Croce?
Il mondo intero ci offre una proposta inesauribile di croci ed ecco la sfida: avrei disegnato la mia Croce cercando di renderla più vera possibile.
Non sapendo bene da dove partire, chiedo un incontro con chi della religione ha fatto una scelta di vita. 
Mi reco all’Istituto delle suore Rosminiane di Borgomanero per un dialogo con Suor Giannina. 
Suor Giannina in questa scuola è una vera istituzione. Per più di quarant’anni ha incontrato, istruito, educato e formato centinaia di bambini con l’amore e la determinazione delle persone che amano ciò che fanno.
Le pongo alcune domande e molto la ascolto. Ho tanto da imparare in materia e dopo un’ora di piacevole scambio di idee ecco due punti fermi.
La Croce deve essere su due piani. Con la sua affabilità, suor Giannina mi dice: “Cosa credi? Quando andarono a prendere Gesù per crocifiggerlo, con tutta la foga, la violenza e la cattiveria possibile in corpo si sono forse fermati da un falegname per commissionargli una croce in legno massello levigato con incastri a coda di rondine e magari con una finitura semi-lucida? NO. Sono corsi a prendere Gesù, hanno preso i primi due pezzi di legno che hanno trovato, li hanno inchiodati o legati fra loro ed ecco realizzata la Croce per il loro sporco lavoro”.
Ecco perché la sovrapposizione dei due piani come indizio è molto importante ed imprescindibile.
Secondo punto fermo: nella Croce dovrebbe essere sempre presente il colore rosso, per ricordarci la passione di Cristo.
Bene, dopo questa interessante conversazione con suor Giannina avevo le idee molto più chiare e due buoni punti saldi dai quali partire.
Eccomi nuovamente nel mio studio davanti a tanti fogli bianchi. Comincio di getto a disegnare pezzi di legno sovrapposti, travi legate fra loro o semplicemente croci elementari realizzate con pezzi di legno di recupero.
Dopo molti disegni e bozze ecco finalmente la sovrapposizione di legni che cercavo per la mia Croce. 
A prima vista è un incrocio fra una croce ed una scure ma, a ben guardarla, l’idea della scure passa in secondo piano e sempre più risalta la forma della Croce. Non è una Croce tradizionale, non è un “dejà vu”, è la mia Croce.
Procedo con la realizzazione del primo prototipo e mi accorgo che l’anellino che sostiene quasi tutte le croci del mondo è una invenzione di comodo. L’anellino serve per tenere la croce al collo o per fare passare al suo interno un legaccio qualsiasi ma, con la vera Croce, non c’entra nulla.
Ecco un’altra cosa da considerare: l’anellino non deve esserci.
Riprendo il lavoro ed il primo prototipo finito è sul mio tavolo; è in argento lucido e smalto di colore rosso vivo.
Lo osservo e mi sembra proprio una bella sintesi di messaggi.
Alla porta dello studio compare mio figlio Carlo, 5 anni, e mi chiede: “ciao Papo cosa stai facendo?” Lo guardo e gli mostro la Croce appena finita. Lui la osserva, la prende fra le sue mani e mi dice: ” Bellissima Papo, quando farò la prima comunione, me la regali?”
Ora ne ho la certezza, ho colto nel segno e trovato la forma della mia Croce.
Ho anche trovato il nome, la chiamerò “ La Prima “.

Alberto Cotogno
Scultore e disegnatore di gioielli.