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Insieme

Insieme

Anello Insieme

Tempo fa incontrai nel mio studio un collezionista d’arte, amante delle avanguardie e della scultura monumentale. Ragionando e guardando alcune delle mie sculture in acciaio, la conversazione scorreva piacevole e molto interessante. Ad un certo punto mi fece questa domanda: “Se tu dovessi partire per andare a vivere su di un’isola e potessi portare con te solo una delle tue sculture, quale porteresti?“ Rimasi un pochino sconcertato, non sapendo cosa rispondere. 
O meglio, sapevo esattamente cosa e come rispondere, ma non stavo parlando con un amico e di conseguenza un po’ di buone maniere sono sempre, o quasi sempre, d’obbligo.
Mi chiedevo come fosse possibile questa domanda da parte di una persona sensibile e, suppongo, vicina all’arte. 
Si sa, o meglio si dovrebbe sapere, che per un artista ogni sua scultura è quasi come un figlio. 
Per lei non hai dormito notti intere, hai passato ore ed ore sui fogli da disegno in cerca della forma perfetta, hai litigato con tutti perché nei giorni della ricerca sei intrattabile, hai elaborato decine di bozzetti e modelli e adesso? Dovrei sceglierne una, rinnegando e salutando, come se niente fosse, tutte le altre? Impossibile!!!
Rispondo educatamente che, non potendo sceglierne una soltanto, le lascerei tutte al loro destino e partirei per l’isola portando con me solo dei fogli bianchi ed alcune matite.
La conversazione termina, ci salutiamo ed io respiro a pieni polmoni.
Sono ancora con la testa rivolta al dialogo intercorso quando poso lo sguardo su una mia scultura e sorrido.
E’ in acciaio e granito dal colore blu, si chiama “Meditazione”. Le parlo e le dico: “Medita, medita che se dovessi partire per l’isola probabilmente non ci vedremo più”. 
Dal dialogo passo a disegnare il suo profilo ricercando mentalmente le linee tracciate al tempo della sua realizzazione.
Mi piace il suo nome, a ben guardarla è immediato il collegamento. E’ una scultura antropomorfa, in cui un uomo, appoggiato e quasi seduto sopra il suo passato, osserva il futuro. E’ un uomo in meditazione che sa di essere ben oltre la metà del suo tempo terreno ed incuriosito scruta il vuoto davanti a sé cercando la linea dell’orizzonte. 
Mentre la mente vola, i disegni popolano i fogli bianchi e quasi come in un gioco di riflessi disegno la scultura come se fosse davanti ad uno specchio. La forma antropomorfa dell’uomo si raddoppia, il tempo si dilata e l’orizzonte si allontana. Ho trovato il modo per dilatare il tempo, basterebbe mettersi davanti ad uno specchio e tutto quello che è stato vissuto si ribalta davanti a noi ed è ancora lì ad aspettarci per essere vissuto nuovamente. Fosse così facile!
Osservo gli ultimi disegni e non sono affatto scontati, anzi, hanno qualche cosa che li rende interessanti. 
La simmetria delle forme crea nuovi spazi circolari; l’uomo, specchiandosi, diventa un’unica forma che ricorda una mezza luna. Mi concentro e disegno ancora, arrotondo le forme, disegno altri cerchi opposti fra loro e tutto funziona. 
Poco dopo davanti a me ho una nuova forma, che è nata dalla scultura, ma è meno impegnata e più sensuale.
Potrebbe essere una madre che stringe i suoi bimbi o potrebbe essere un ponte che unisce due persone. E’ nato un anello ed è quello che vi presento. Anello ” Insieme “.

Alberto Cotogno
Scultore e disegnatore di gioielli.

Per la cronaca: l’anello ” Insieme ” è un  Pezzo Unico ed è realizzato in oro bianco con 110 diamanti naturali taglio a brillante per il peso totale di 7,24 carati.
Realizzato nel nostro laboratorio orafo Cotogno+Cotogno ha il punzone di fabbrica <50 NO>.
Nella foto di sinistra: Scultura ” Meditazione ” Granito ed acciaio inox con cavi in acciaio inossidabile.
Anno 1994. Scultore: Alberto Cotogno