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Palafitta

Palafitta

Mi trovavo a navigare in internet fantasticando in siti di paesaggi esotici, climi caldi e mari cristallini. 
Sognando e navigando, la mia attenzione viene catturata da una bellissima foto dove, sopra uno stupendo mare azzurro e davanti ad un tramonto da favola, campeggia un lussuosissimo “open water”, cioè una palafitta sospesa su un mare fra i più belli al mondo.
Questo paesaggio attirò la mia attenzione non solo per la sua bellezza paradisiaca, ma perché trasmetteva qualcosa di magico ed emanava un piacevole senso di quiete e di appagamento.
La domanda fu immediata: come trasmettere tale incanto in un gioiello?
Mi misi a guardare con attenzione la fotografia ed immediatamente vidi che la palafitta non era magicamente sospesa, ma sorretta da solidi sostegni di legno sopra il livello del mare. 
Proprio questi robusti pali che reggevano la capanna mi diedero l’idea.
Il mio gioiello avrebbe avuto come protagonista una grande pietra con i colori dell’oceano che doveva apparire come sospesa su grandi pali robusti.
Altra cosa che mi piaceva nella fotografia dell’open water era il pavimento. Sembrava non esistere, come se fosse trasparente e lasciasse entrare, dentro la capanna, i riflessi del mare sottostante.
Per raffigurare questo aspetto nel gioiello che stavo disegnando, avevo bisogno che sotto la pietra principale ci fosse un qualche cosa dai riflessi luminosi, possibilmente visibili attraverso la pietra azzurra soprastante.
Quindi; se avessi ricoperto un anello con pietre dai riflessi luminosi, e al di sopra di queste avessi sospeso la pietra centrale azzurra e trasparente, avrei visto le pietre sottostanti attraverso la pietra stessa. 
Bene, ero a buon punto e, dopo molti disegni, mi trovo a quest’ultimo dove compare un anello in oro bianco lucido con incassati tanti topazi naturali di colore azzurro dai riflessi luminosi.
A lato dell’anello vi sono quattro grandi pali in oro bianco che sorreggono una meravigliosa Acquamarina.
Guardando l’anello dall’alto vedo la continuità dei riflessi e la vivacità dei colori delle pietre sottostanti.
Come ultima cosa, sopra ogni palo ho incassato un piccolo topazio dello stesso colore di quelli presenti sull’anello. A prima vista sembrerebbero senza utilità; invece, dal mio punto di vista, chiudono la forma in un unico gioco di toni e colori esotici. 
Spero di essere riuscito a portare in un anello i riflessi magici della trasparenza e la certezza che i quattro pali abbracceranno con sicurezza la mia palafitta. 
Sono decisamente soddisfatto del risultato finale perché l’anello riesce a trasfondere senso di quiete e di appagamento . 
 

Alberto Cotogno
Scultore e disegnatore di gioielli.